giovedì 28 gennaio 2010

IN FRIULI LA LEGA e IL PDL SONO A FAVORE DEL NUCLEARE

Nucleare, stop al governo da Conferenza delle Regioni
La Conferenza delle Regioni ha approvato a maggioranza un parere negativo sul decreto legislativo che, tra l'altro, contiene le norme per l'individuazione dei siti che dovranno ospitare le future centrali nucleari. Lo ha annunciato il vicepresidente della conferenza, Michele Iorio (presidente della regione Molise), al termine della riunione odierna. Hanno votato contro il parere Lombardia, Veneto e Friuli.
Il governo «intende andare avanti sul fronte del nucleare. Il parere negativo, ma non vincolante, della Conferenza delle Regioni sul decreto legislativo per il rientro dell'Italia nel nucleare conferma un atteggiamento pregiudizialmente negativo nel confronto sul futuro energetico del Paese»: questo il commento di Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia. Il sottosegretario sottolinea poi come «il testo approvato dal Governo sia del tutto rispettoso delle prerogative delle Regioni, chiamate ad esprimere un'intesa sulle localizzazioni degli impianti, esattamente come oggi è previsto per tutte le installazioni energetiche di interesse nazionale. Questa previsione potrebbe far venir meno il motivo principale dei ricorsi delle Regioni in Corte Costituzionale».

Saglia rileva che «il processo decisionale tracciato offre, inoltre, le massime garanzie di trasparenza e partecipazione sulle scelte, coinvolgendo non solo Regioni ed enti locali ma anche le popolazioni interessate, sul modello dei Paesi più avanzati». Secondo il sottosegretario dunque «sorprende che il parere negativo coinvolga anche gli strumenti proposti per dare finalmente soluzione al tema dei rifiuti radioattivi, già oggi presenti nel territorio nazionale, con ciò non venendo incontro alle comprensibili esigenze più volte segnalate dai Comuni sedi di impianti e depositi nucleari. L'odierno parere negativo della Conferenza delle Regioni non condiziona il processo di approvazione definitiva delle norme, ora al vaglio delle Commissioni parlamentari».

martedì 26 gennaio 2010

MEMORIA CORTA



STELLA DI DAVID GIALLA – EBREI
TRIANGOLO ROSSO – POLITICI
TRIANGOLO VERDE – DETENUTI COMUNI
TRIANGOLO AZZURRO – APOLIDI
TRIANGOLO VIOLA – TESTIMONI DI GEOVA
TRIANGOLO ROSA – OMOSESSUALI
TRIANGOLO NERO – ASOCIALI
TRIANGOLO MARRONE - ZINGARI



“Gasizarde Romeni violina”
“Hanno calpestato il violino zingaro”, di Rasim Sejdic
Hanno calpestato il violino zingaro
cenere zingara è rimasta
fuoco e fulmini
salgono al cielo.
Hanno portato via gli zingari
i bambini divisi dalle madri
le donne dagli uomini
hanno portato via gli zingari.
Jasenovac è piena di zingari
legati a pilastri di cemento
pesanti catene ai piedi ed alle mani
nel fango in ginocchio
Sono rimasto a Jasenovac.
LO ZIGEUNER LAGER – campo di concentramento per zingari
L’Armata rossa che apre i cancelli di Auschwitz il 27 gennaio 1945 fra i pochi sopravvissuti non trova alcuno “zingaro”, perché gli ultimi 3000, rinchiusi nello “zigeunerlager”, erano stati assassinati il 2 agosto 1944. Anche nel campo di concentramento di Auschwitz, di fronte allo sterminio nelle camere a gas, gli zingari furono separati dagli altri prigionieri e rin-chiusi in un “blocco” speciale, lo “zigeuner-lager”.

MEMORIA DEL PRESENTE
E’ dall’anno 2001 che il 27 gennaio, in Italia, si celebra il “Giorno della memoria” che vuole ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e le leggi razziali. Con celebrazioni rituali che, spesso, svuotano di significato la stessa ricorrenza che vorrebbero ricordare. Con “treni della memoria” che portano frotte di ragazzi vocianti ad Auschwitz, imbottiti di piumone e panini e coca cola. Ed allora occorre uscire dalle vuote celebrazioni ufficiali, dalla museificazione dell’umanità, per attivare la nostra coscienza: che il fantasma della memoria si faccia corpo sociale e diventi testimonianza attiva e consapevole. Ed i “treni della memoria” dovrebbero partire per Gaza – Palestina o magari per Rosarno e per i “campi nomadi” dove sono ancora “concentrati” i Rom come 70 anni fa. Fare memoria attiva di Porrajmos(letteralmente " vuol dire anche mettersi dalla parte dei perseguitati della Storia, che vivono in Polesine, in Italia, in Europa. Ma vuol dire anche…
...ESTENDERE IL GIORNO DELLA MEMORIA A Rom/Sinti, Dissidenti politici, Omosessuali, Disabili, Testimoni di Geova.

sabato 23 gennaio 2010

'E FIGLI SO' PIEZZ'E CORE!

Lega, adesso spunta Bossi jr

CENTRODESTRA. Candidature per le regionali: Renzo, 22enne figlio del senatur, in campo in provincia di Brescia. A Brescia ha già organizzato il «mondiale dei popoli» di calcio. A parte Monica Rizzi, spiazzati tutti gli altri aspiranti candidati

Il primo colpo a sorpresa in vista delle Regionali di fine marzo a Brescia lo piazza la Lega. In cima alla lista dei candidati padani ci sarà Bossi. No, non il fondatore della Lega, il ministro delle riforme istituzionali, il lìder maximo e indiscusso del Carroccio. Ci sarà Bossi jr, insomma il Renzo: classe 1988, quartogenito del senatùr, terzo nato dal matrimonio del «Boss» con Manuela Morrone.
Cognome ingombrante e curriculum scolastico imbarazzante (con pluribocciature prima della sospirata maturità) Renzo Bossi è un nome a cui nessun dirigente leghista può dire di no. E così, al suo cospetto, pare sia definitivamente naufragata la ricandidatura del consigliere regionale uscente Enio Moretti, come pure quella (fino a poco tempo fa data per certa) del segretario provinciale Stefano Borghesi. Si fa in salita, a questo punto, anche la rincorsa dell'ex assessore provinciale Guido Bonomelli per un posto fra i candidati al Pirellone.
Il fatto è che la Lega a Brescia può contare (ragionevolmente) su due eletti: e accanto alla bionda consigliere regionale uscente Monica Rizzi c'è posto per un solo altro nome. Dunque non devono esserci candidati in grado di fare ombra a Bossi junior o - non sia mai - a metterne in dubbio l'elezione.
Nei giorni scorsi il segretario nazionale della Lega lombarda, Giancarlo Giorgetti, aveva equiparato alle «solite indiscrezioni giornalistiche per creare zizzania» le voci di una possibile candidatura di Renzo Bossi nel listino bloccato abbinato a Formigoni. Infatti. Bossi jr. il posto da consigliere (e forse assessore) regionale dovrà sudarselo sul campo in provincia di Brescia, ma preferibilmente senza concorrenti interni troppo ingombranti.
L'operazione «Renzo Bossi consigliere regionale bresciano» viene da lontano. Ha il suo stratega in Bruno Caparini, potente referente della Lega bresciana, amico personale di casa Bossi.
Le frequentazioni bresciane di Renzo Bossi, peraltro, non sono iniziate ieri. A Brescia Bossi jr ha organizzato la «Viva world cup» meglio nota come «mondiale di calcio dei popoli». Dei popoli, si badi bene, e non degli stati: un torneo in cui la rappresentativa padana deve vedersela con kurdistani, occitani e lapponi.

RITO CIVILE - IPOCRISIA INCIVILE

Il ministro Gelmini si sposa sabato 23 gennaio a Sirmione, sul lago di Garda con il compagno, il professionista bergamasco Giorgio Patelli.
E' in attesa di una bambina che nascerà ad aprile e si chiamerà Emma.
Alle nozze ci sarà con tutta probabilità anche il premier, Silvio
Berlusconi, mentre sono stati invitati i sottosegretari alla presidenza
del consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e, tra i colleghi titolari
di dicastero, Sandro Bondi (Beni culturali).
Sarà, come già trapelato, una cerimonia "ristretta" e strettamente
privata, con una cinquantina di invitati, e che verrà celebrata con rito
civile.
Ma come, la strenua sostenitrice dell'ora di religione cattolica nelle scuole, la
battagliera sostenitrice della presenza del crocifisso in ogni aula
delle scuole pubbliche italiane, si sposa oggi con rito civile?
Se fosse un’insegnante di religione, per questa scelta perderebbe
l'incarico.
Come ministro e dirigente politico, invece, perde semplicemente la faccia.
In aprile nasce la bambina? Ma allora ha avuto rapporti completi "more uxorio"!?

Messaggio ricevuto (e da me rimaneggiato) dall'amicompagno Vanni.

MI SEMBRAVA DI AVER GIA' SENTITO COSE DEL GENERE...

MOLTI DI LORO PUZZANO

Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua e molti di loro puzzano perché indossano lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città, dove vivono ammassati gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro, affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, ma sovente, davanti alle chiese, donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani, invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali…
…Si privilegino i Veneti e i Lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti, ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano, purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.

Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione.

OTTOBRE 1912: relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione al Congresso Americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti.

lunedì 18 gennaio 2010

MANDA UNA CARTOLINA A SILVIO CONTRO LO SPRECO DEI SOLDI NOSTRI UTILIZZATI PER CURARE LA SUA IMMAGINE



Sprechi di Stato...Palazzo Chigi costa più di un miliardo l'anno! Scriviamo a Berlusconi
Metti questa cartolina sul tuo status Facebook
A Palazzo Chigi i conti sono fuori controllo, si contano 1.400 dipendenti di troppo, più di 5 milioni vengono buttati per gli show tv di Silvio Berlusconi, mentre le segretarie sono pagate come direttori.
Un articolo de L'Espresso rivela come il premier ha trasformato la presidenza del Consiglio in una reggia. Ma con i soldi nostri!
E' ora di dire basta, scriviamo a Berlusconi.

Ti suggeriamo questo testo:

Signor Presidente, signor Segretario

sul sito del Partito Democratico ho letto l'articolo de l'Espresso che denuncia come 1 miliardo di euro venga sprecato ogni anno a Palazzo Chigi per le spese più disparate, con contratti da favola per la vostra segreteria.

Questo, mentre il 17% delle famiglie non arriva a fine mese e i disoccupati sono quasi 2 milioni, è ancora di più uno scandalo e un'offesa.

I fondi di Palazzo Chigi sono anche soldi miei, come di tutti i cittadini che pagano le tasse, tagliate queste spese ingiustificabili e destinateli al lavoro e ai giovani.

Grazie, cordiali saluti

- Manda l'email al premier e al segretario generale della presidenza del Consiglio. Ecco gli indirizzi:
segreteria.presidente@governo.it,berlusconi_s@camera.it,
redazione.web@governo.it

- Una volta stampata la cartolina e mandala a
Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio.
Indirizzo: Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370 - 00187 ROMA
e per conoscenza a

Consigliere Manlio Strano
Segretario Generale della Presidenza del Consiglio
Palazzo Chigi - Piazza Colonna, 370 - 00187 ROMA
- invita i tuoi amici a fare lo stesso

Silvio, quanto ci costi

Conti fuori controllo, 1.400 dipendenti di troppo, milioni buttati per gli show del Cavaliere, segretarie pagate come direttori. Ecco come Berlusconi ha trasformato la presidenza del Consiglio in una reggia.
fonte Primo Di Nicola - l'Espresso

Una vera reggia, dove si moltiplicano dipendenti e sprechi. Con oltre un miliardo di euro l'anno bruciato per alimentare una burocrazia di corte che si allarga a dismisura e conta già 1.400 persone più del previsto. Mentre per allestire i set televisivi degli show del sovrano si spendono cinque milioni e si arriva a pagare 250 euro il noleggio di un computer per una sola giornata. E dove ci sono segretarie con la stessa qualifica e retribuzione dei grandi capi. Una follia, impossibile da immaginare nell'Italia normale dove aziende ed enti pubblici tagliano e licenziano a tutto spiano per fare quadrare i conti. Ma non alla presidenza del Consiglio dove il miracolo si ripete nei piani più alti della nomenklatura berlusconiana. Prendete Marinella Brambilla, storica segretaria del Cavaliere che da oltre vent'anni custodisce la sua agenda. E confrontate il suo curriculum con Manlio Strano, autore di saggi su riviste giuridiche e persino del regolamento interno del Consiglio dei ministri, appena nominato dal governo consigliere della Corte dei Conti. Manlio Strano, dopo una lunga trafila al servizio dello Stato, è diventato segretario generale di Palazzo Chigi lo scorso aprile. La sua qualifica? Dirigente generale di prima fascia, il top della carriera pubblica. E indovinate qual è la qualifica della fedelissima Brambilla? Anche lei direttore generale. E la Brambilla non è la sola miracolata. Come lei sono state graziosamente elevate al rango di superdirigenti generali anche Lina Coletta, segretaria di Gianni Letta; Maria Serena Ziliotto, che assiste il sottosegretario alle Politiche per la famiglia Carlo Giovanardi e Patrizia Rossi, che tiene invece l'agenda del sottosegretario allo Sport Rocco Crimi.

Quella delle qualifiche-facili non è la sola anomalia in cui ci si imbatte scandagliando la giungla della presidenza del Consiglio. Ci sono plotoni di alti funzionari senza incarichi operativi che passano il tempo conducendo improbabili studi, mentre si continua a imbarcare nuovi assunti con pingui stipendi e striminziti curriculum. Secondo i dati che "L'espresso" è riuscito a reperire, a palazzo Chigi lavorano ben 4.500 persone, oltre 1.400 in più di quelle previste nella pianta organica, a dimostrazione del fatto che quella dei dipendenti è ormai una spesa fuori controllo.


La corte dei miracoli La corsa dei costi di Palazzo Chigi sembra infatti ormai inarrestabile: 3 miliardi 621 milioni nel 2006; 4 miliardi 280 milioni nel 2007; ancora di più, 4 miliardi 294 milioni, nel 2008. Soldi che se ne vanno per mille rivoli e che finanziano le strutture che sono proliferate sotto il governo Berlusconi tra uffici di diretta collaborazione (23) e dipartimenti retti da sottosegretari e ministri senza portafoglio: i centri di spesa in bilancio sono ben 19. Degli oltre 4 miliardi, più del 70 per cento se ne va per le cosiddette "politiche attive" dei dipartimenti, a cominciare dalla Protezione civile che da sola nel 2008 ha divorato 2.132 milioni. Quello che resta viene inghiottito dal funzionamento dell'apparato, degno di una corte barocca. L'organizzazione di Palazzo Chigi è molto ramificata tra uffici di staff del presidente (consigliere diplomatico, militare, eccetera), quelli sottoposti al segretario generale che assicurano il funzionamento della macchina (bilancio, controllo, voli di Stato, gestione degli immobili) e i dipartimenti retti da sottosegretari e da ben dieci ministri. Senza contare la miriade di comitati e commissioni di cui in molti casi solo con grande sforzi si ravvisa la necessità. È per finanziare questo immenso apparato che le spese hanno toccato la cifra record del 2008, mentre nulla ancora si sa sul rendiconto 2009 che potrebbe segnare un nuovo primato.

Si va in scena Gli italiani conoscono benissimo quanto Berlusconi sia attento alla cura della propria immagine. Non a caso organizza le sue uscite cercando di sfruttarle al meglio a fini televisivi. Quello che i cittadini ignorano è quanto questo costi alle casse di Palazzo Chigi. Per cominciare, il Cavaliere ha reclutato all'interno di una propria struttura ("ufficio del presidente") due personaggi con il compito di curare i suoi "eventi": Mario Catalano, idolo dei cultori del porno soft per essere stato lo scenografo di "Colpo Grosso", il primo spettacolo tv davvero scollacciato degli anni '80, e Roberto Gasparotti, ex teleoperatore Fininvest, cerimoniere dalle maniere forti e dai precedenti poco rassicuranti (vedi box nella pagina accanto) che come responsabile dell'immagine del premier lo precede preparando il "set" e bonificandolo persino dalle presenze sgradite. Ebbene, Gasparotti ha avuto anche lui la superqualifica di dirigente generale. Mentre per esaudire le esigenze sceniche del premier sta contribuendo non poco a fare impennare le spese. Qualche perla tra le tante. Il 29 settembre, l'Aquila, consegna di qualche centinaio di appartamenti ai terremotati in contrada Bazzano. Per Berlusconi è previsto un rigido programma: arrivo alle 15.30, saluti e discorso, poi consegna delle chiavi a tre famiglie.

Il tutto, naturalmente, sotto l'occhio delle telecamere che lo seguono passo passo grazie a un set attrezzatissimo. Attrezzatissimo ma anche molto costoso. Stando ai preventivi della "D and di lighting & truck", di cui "L'espresso" è entrato in possesso, la fornitura comprende tra l'altro telecamere, maxischermi, impianti elettrici e di illuminazione, e persino «tre personal computer completi di pacchetto office» al costo di 1.500 euro, cioè 500 euro a computer. Uno pensa: computer acquistati. Macché: i 1.500 euro sono il costo del noleggio, ben 500 euro a pc per sole 48 ore. Una follia che contribuisce allo scandaloso costo finale dell'"operazione case": oltre 300 mila euro, cifra con la quale si potevano costruire altri sei di quegli appartamenti da 50 metri consegnati quel giorno ai terremotati.E quella abruzzese non è la sola prestazione da vertigine della "D and di". Da mettemettere in bilancio per il 2009 ci sono anche gli oltre 110 mila euro delle attrezzature noleggiate per la cena in onore del Keren Hayesold United Israel appeal (agenzia internazionale che raccoglie fondi per sostenere Israele) a Villa Madama il 3 novembre: 10 mila euro se ne sono andati solo per l'impianto audio di un gruppo musicale, 4 mila per una troupe appositamente attivata per «seguire il presidente durante l'evento» e altri 700 euro per una sola «telecamera fissa su cavalletto da posizionare fronte president». Come pure i costi per l'incontro organizzato sempre a palazzo Madama il 6 maggio con gli industriali de "L'Italia del fare": quella cena, solo di apparecchiature è costata oltre 60 mila euro. Secondo quanto risulta a "L'espresso", dal suo insediamento (maggio 2008) alla fine di ottobre, cioè in 17 mesi, la gestione berlusconiana di questi eventi mediatici è costata quasi 5 milioni di euro: un'enormità a confronto dei 150 mila spesi da Romano Prodi per fronteggiare le stesse esigenze nei 25 mesi del suo ultimo governo. Ma così vanno le cose alla presidenza nella cui gestione finanziaria nessuno riesce a mettere becco.

Miracolo in busta paga Il bilancio di Palazzo Chigi è infatti totalmente autonomo e viene alimentato dal ministero dell'Economia attraverso un apposito fondo. E da questo tesoretto pesca la presidenza per fare fronte anche ai costi dei dipendenti che continuano a crescere anno dopo anno: 202 milioni nel 2005, 229 l'anno successivo, 237 nel 2007, oltre 246 nel 2008. Le ragioni dell'escalation? L'inarrestabile lievitare degli organici che non conosce tregua. All'inizio erano previste 3.063 persone: 368 dirigenti e 2.695 impiegati. Oggi al lavoro ne risultano invece ben 4.542. Con una particolarità: il numero esorbitante dei "comandati", cioè il personale chiamato da altri ministeri o amministrazioni pubbliche, che ormai sono 1.600 unità. La ragione di questa esplosione sta nel fatto che la presidenza, da semplice organo di coordinamento dell'attività di governo si è trasformata in un contenitore di sottosegretariati e ministeri senza portafoglio che hanno comportato l'istituzione di dipartimenti e staff. Risultato? Non potendo nemmeno assumere per concorso per il blocco imposto dalla Finanziaria, la presidenza si è riempita di comandati- raccomandati la cui presenza in molti casi va avanti anche da più di un ventennio. Le professionalità rappresentate sono le più diverse: ci sono persino segretari comunali e un cantoniere reclutato dal Comune di Paliano (Frosinone). Per non parlare poi dei militari e degli agenti di ogni arma e grado: 370 in tutto secondo la presidenza, oltre 500 secondo altri dati avuti da "L'espresso". Quando si parla di potenziare la lotta al crimine, spesso i sindacati più combattivi chiedono il ritorno sulle strade di questi "comandati". Ma l'impresa è difficilissima: l'impiego a palazzo Chigi è infatti molto ambito. Merito dell'"accessorio" che compensa in busta paga la flessibilità degli orari e la reperibilità anche nei giorni festivi: per un funzionario di categoria A consente di aggiungere alla retribuzione media di 3.100 euro fino ad altri mille euro lordi. Così come appetibili sono anche gli stipendi dei dirigenti il cui top - incluse tutte le voci - arriva a riscuotere mediamente 180 mila euro lordi l'anno. Tra le eccezioni, il capo dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso (ma lui è anche sottosegretario) che arriva a 280 mila e il segretario generale Manlio Strano che grazie all'indennità del suo ruolo raggiunge i 297 mila euro lordi.

Questi i compensi più alti. Ma ottima è anche la retribuzione di Antonio Ragusa, ex generale dei carabinieri e dei servizi segreti, che dopo essere stato pensionato è stato riassunto dalla presidenza del Consiglio con un lauto contratto (184 mila euro lordi) come capo del dipartimento per le Risorse strumentali. Così come dalla pensione sono stati riesumati Carlo Sica, ex vicesegretario generale di Palazzo Chigi, titolare di una consulenza da 40 mila euro, e l'ex dirigente Giancarlo Bravi collocato invece alla struttura di missione sui 150 anni dell'Unità d'Italia (139 mila euro).

Così vanno le cose a Palazzo Chigi: molti dirigenti di ruolo non hanno nulla da fare, ma si continua a conferire incarichi agli estranei senza il minimo ritegno. Un andazzo che prevale non solo per i compiti dirigenziali. L'esempio viene proprio da Berlusconi. Il suo "ufficio del presidente", composto da 45 persone, ne ha oltre 20 assunte dall'esterno. A parte la Brambilla, Catalano e Gasparotti, nel conto ci sono pure i due segretari-deputati Sestino Giacomoni e Valentino Valentini (a Palazzo Chigi assicurano che a loro spetta solo un rimborso spese), per non parlare del fotografo personale Livio Anticoli, l'ex ministro Giuliano Urbani (18 mila euro) più una serie di personaggi sconosciuti le cui occupazioni potrebbero sicuramente essere svolte dal personale interno.

Missione continua Stessa musica negli uffici di Letta e di quasi tutti gli altri sottosegretari e ministri senza portafoglio che continuano a elargire incarichi e prebende sfruttando anche la miriade di comitati e commissioni (ne abbiamo contate oltre 60) di cui la presidenza è disseminata.

Una deriva di cui si è accorta anche la Corte dei Conti che, non potendo mettere becco sulla gestione del bilancio autonomo, una stangata alla presidenza l'ha comunque rifilata passando in rassegna le "strutture di missione", un altro sperpero di palazzo Chigi. Dovrebbero essere comitati di durata temporanea per affrontare eventi speciali. Ma ne esistono una trentina, nati in tempi lontanissimi e puntualmente riconfermati.

La struttura di supporto alla delegazione governativa per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione è stata varata nel lontano 2002 dal governo Berlusconi, confermata da Prodi nel 2007 e riconfermata di nuovo dal Cavaliere nel 2008, per esempio. Al 2003 risale invece la nascita della struttura dedicata all'e-government, ancora oggi in vita, per non parlare dell'unità strategica per la comunicazione sull'attività del governo battezzata nel 2007 da Prodi (come dirigente generale c'è il giornalista Fabrizio Ravoni). E come giudicare la struttura per il rilancio dell'immagine dell'Italia, l'altra per cogliere le "opportunità delle Regioni in Europa" o quella che istituisce la segreteria tecnica dell'Unità per la semplificazione, un apparato nel quale lavorano 3 dirigenti, 4 impiegati, più 12 esperti assunti all'esterno con contratti di collaborazione? Conclusione della Corte: «Le strutture di missione non sempre presentano i requisiti peculiari dell'istituto, e cioè specialità delle funzioni e temporaneità ». Una politica dalle maniche larghe che fa la gioia dei tanti fortunati che continuano a sbarcare in presidenza con il massimo delle qualifiche.

Maurizio Bosatra per esempio solo poco anni fa conduceva la vita grama di tanti militanti leghisti. Nel 2003 forniva informazioni ai partecipanti dell'assemblea federale della Padania all'ex Palavobis di Milano: oggi lo ritroviamo invece nel cuore dello Stato come direttore generale del ministro Calderoli. Un miracolo toccato pure a Cristina Cappellini che nel 2007 stendeva ancora anonimi documenti per il comitato organizzativo del parlamentino del Nord. Lei, adesso, è addirittura capo del settore legislativo del ministero per le Riforme di Umberto Bossi
. Nemmeno i giornalisti possono lamentarsi: quando sbarcano a Palazzo Chigi ottengono spesso il massimo dei gradi. Come Marco Antonio Ventura e Fabrizio De Feo, due penne del "Giornale", impiegati nell'ufficio stampa del portavoce Paolo Bonaiuti; oppure come Fabrizio Carcano, redattore della "Padania" e ora capoufficio stampa di Calderoli, o Raffaele Gorgoni, inviato del Tgr Puglia, approdato al ministero per gli affari regionali del conterraneo Raffaele Fitto. Anch'essi assunti come direttori generali.Gradi a parte, la presidenza si rivela un approdo ambito anche per molti che non ti aspetti di trovare. Sempre negli uffici del sottosegretario Bonaiuti troviamo come consulenti i deputati Pdl Giorgio Lainati, Piero Testoni e Beatrice Lorenzin. E non solo loro: ci sono pure il giornalista Fabio Vazio, ex ufficio stampa di Fi, l'ex portavoce di Carlo Azeglio Ciampi Paolo Peluffo, che dopo essere sbarcato alla Corte dei Conti riscuote a palazzo Chigi altri 15 mila euro; e il generale della guardia di finanza Fabrizio Lisi (12 mila euro) comandante della scuola dell'Aquila.

Per grazia ricevuta Ma nella corsa all'elargizione degli incarichi che pesano sul bilancio di Palazzo Chigi, come quasi tutti i suoi colleghi ministri senza portafoglio, non si risparmia neanche l'ammazza-fannulloni Brunetta (tra i suoi consulenti i parlamentari Cinzia Bonfrisco, Maurizio Castro e l'ultras berlusconiano Giorgio Stracquadanio). Che ha inserito molti amici nei ranghi della presidenza. Come gli affiliati alla sua associazione Freefoundation. Se chiamate però al numero telefonico del think tank vi risponde il centralino dello studio del commercialista Canio Zampaglione che oltre ad essere presidente dell'associazione è anche presidente del collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia per l'innovazione, guarda caso sottoposta all'autorità di Brunetta. Un altro amico Rodolfo Ridolfi, vicepresidente di Freefoundation, risulta invece consulente sempre da Brunetta (45 mila euro il suo compenso). Idem altri due membri come Davide Giacalone, nominato esperto a 40 mila euro, mentre Stefania Profili, che Brunetta aveva avuto come segretaria nella sede nazionale di Forza Italia, con la stessa mansione è stata nominata dirigente generale al ministero. E non è finita. Perché tra le file degli esperti di Brunetta, oltre all'ex ministro Gianni De Michelis (13 mila euro) c'è pure Secondo Amalfitano (26 mila euro), noto solo per essere stato sindaco di Ravello, località nella quale Brunetta ha preso casa.Anche Mara Carfagna, ministro senza portafoglio alle Pari opportunità, si dà molto da fare per incrementare l'abbuffata degli incarichi. Lei recluta esperti e consulenti con occhio attento a tutti i fronti aperti. Alle giuste amicizie di partito, per cominciare. Ed ecco spuntare a capo dipartimento del suo ministero Isabella Rauti (165 mila euro), moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ma anche al collegio elettorale campano: Antonio Mauro Russo, segretario organizzativo provinciale del Pdl di Salerno, città natale del ministro, ha una consulenza da 28 mila euro e il compito di curare i collegamenti con il territorio. Infine Federica Mondani reclutata (circa 20 mila euro) come adviser per le materie giuridiche ma, in quanto avvocato del Foro di Roma, messa al lavoro dal ministro per patrocinare alcune cause che gli stanno particolarmente a cuore contro Sabina Guzzanti e il quotidiano "la Repubblica". Altro caso da manuale, infine, quello del ministero del Turismo, regno di Maria Vittoria Brambilla. Giovanissima, Mvb aveva tentato la strada della tv nella trasmissione di Canale 5 "Misteri della notte". A tenerla a battesimo fu il curatore del programma Cesare Medail. Ma l'esordio si rivelò un fiasco. Girata la ruota della fortuna, la Brambilla non ha però dimenticato il suo mentore Medail, ingaggiato come esperto al Turismo (29 mila euro) dopo che lo aveva anche ripescato come direttore della "Tv delle libertà", fallimentare organo dei suoi omonimi circoli.

I quali confezionavano anche un "Giornale delle libertà", nel quale spiccava come consulente editoriale una vecchia gloria del giornalismo come Vittorio Bruno. Naufragati i circoli, la Brambilla ha ripescato anche lui con un compenso di 70 mila euro lordi. Una goccia nel mare magnum delle super spese della presidenza

RICEVO E PUBBLICO UN INTERESSANTE COMMENTO SULLE LEZIONI DI ITALIANO DEL MAESTRO ONGARO

Ho assistito ieri sera per caso alla trasmissione di telepordenone “Parlare italiano si può…” 5^ lezione di prima alfabettizazione di lingua italiana per stranieri, annunciata come “remake”delle lezioni del maestro Manzi degli anni sessanta.
Erano le 21.30, ora in cui ogni immigrato, appena sbarcato, guarda telepordenone, per perfezionare le sue conoscenze linguistiche e culturali, munito di carta e penna come richiesto dal maestro. Il nostro ipotetico corsista, da casa, dopo appena due ore di lezione già svolte in precedenza, doveva confrontarsi con: i pronomi personali, quali “essi” ed “egli”(che tutti noi usiamo quotidianamente..), verbi irregolari quali “bere”e “venire” declinati nella stessa lezione al presente, passato e futuro, con tanto di spiegazione con termini di “metalinguistica”! Il nostro corsista, dunque, conosce già la differenza tra gli articoli “gli”, “lo”, femminile e plurali irregolari e viene confrontato dopo due ore di lezione a dimostrativi e possessivi usati assieme in un ricco dialogo dal medico di famiglia (che l’immigrato appena giunto nel nostro paese contatta immediatamente!).
L’ultimo esercizio proposto è degno di grande interesse: con notevole rilevanza didattica si chiede di trovare l’errore in “i occhi”e “le mane”!
A questo punto, da straniera che ha dovuto a suo tempo confrontarsi con le difficoltà della lingua italiana, ho davvero invidiato la formidabile capacità linguistica dei presunti fruitori del corso, se dopo due ore di lezione siamo arrivati a questi livelli di competenza, l’integrazione è cosa fatta, in quanto questi straordinari corsisti già parlano meglio dei “nativi”, non sempre in grado di usare “egli” ed “essi” con disinvoltura. Non vedo l’ora di sentire la prossima lezione; penso, a questo punto, che si farà un utile “excursus”, come dice il maestro, nell’uso dei congiuntivi… magari al passato …..

Sono curiosa di vedere il test finale associato alla relativa certificazione. Mi permetto, da insegnante di lingua straniera, responsabile delle certificazioni internazionali, di suggerire le seguenti modalità:
- Individuare in questura, presso l’ ufficio “rilascio permesso di soggiorno”, gli immigrati che hanno seguito il corso con profitto e che dovranno chiedere il permesso più o meno cosi: “Essi sono abilitati a fornire codesto documento? in tal caso verrò a ritirarlo quando egli me lo comunicherà”, o, in alternativa, fare recitare un pezzo della “divina Commedia”, possibilmente con l’accento di Pordenone.

Marie Claude Cayrat

p.s Suggerisco, infine, di cambiare il titolo della trasmissione in :“Parlare italiano……ma come si può!”

domenica 17 gennaio 2010

IL GAZZETTINO - DOMENICA 17 GENNAIO

Sull’italiano in televisione la "lezione" del maestro

Il maestro dei corsi televisivi di italiano mette i puntini sulle "i" dopo le considerazioni degli ultimi giorni sull’opportunità dell’iniziativa organizzata dalla Provincia. Dice Mario Ongaro, l’insegnante individuato dall’ente pubblico per fare il "nuovo" maestro Manzi: «Vi sono state in questi giorni dichiarazioni non veritiere nei miei confronti». E poi spiega riferendosi ai dubbi sull’incarico sollevati da Natale Sorrentino, consigliere comunale del Pd a Cordenons dove lo stesso Ongaro e segretario della Lega Nord: «L’assessore provinciale Grizzo ha già provveduto a chiarire l’iter e il valore culturale dell’iniziativa. Il mio provino e le registrazioni non fanno riferimento al 29 dicembre e il compenso di 3000 euro diventa di 1920 euro al netto; con me al provino c’era anche un altro maestro e altri c’erano stati». Secondo Ongaro «la trasmissione promossa dalla Lega Nord è stata ben accolta dall’opinione pubblica; una proposta vincente che dà fastidio alla sinistra. Come segretario della Lega Nord, la polemica guarda caso è sorta stranamente a Cordenons e non altrove. La sinistra cordenonese non potendo colpire i politici, cerca di danneggiare le persone che potrebbero in qualche modo essere degli avversari perché il prossimo candidato a sindaco di Cordenons potrebbe essere un esponente della Lega Nord e questo è il vero motivo della questione».


FINALMENTE! ONGARO HA CONFESSATO, DICHIARANDO IL VERO SCOPO DELL'INCARICO RICEVUTO DA GRIZZO, COMPARE DI LEGA, E CIOE' VISIBILITA' IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI A CORDENONS, COME AVEVO SUBITO DENUNCIATO DOPO AVER LETTO LA NOTIZIA SULLA STAMPA.FINORA SONO INTERVENUTI IN TRE NEL TENTATIVO DI GIUSTIFICARE L'INCARICO (DA LEGHISTA A LEGHISTA): KOBLA BEDEL, REFERENTE DELL'ASSOCIAZIONE "AMICI DELL'AFRICA" E "REGISTA" DELLE TRASMISSIONI, GRIZZO E ONGARO. OGNUNO DEI TRE HA FORNITO VERSIONI, CIFRE E DATI DIVERSI. LE ORE DI TRASMISSIONE DA 20 SONO DIVENTATE 60; IL COMPENSO PASSA DA 2400 A 3000 EURO; LA SCELTA DI UN UOMO E' STATA DETERMINATA, SECONDO KOBLA, PER LA "PARI OPPORTUNITA'"(SIC!)ESSENDO LE DONNE MAGGIORANZA FRA GLI INSEGNANTI; PER GRIZZO INVECE, LA SCELTA E' CADUTA SU UN UOMO, PERCHE' GLI IMMIGRATI NON AVREBBERO ACCETTATO MAI UNA DONNA COME MAESTRA. MA COME, I LEGHISTI NON HANNO SEMPRE AFFERMATO CHE "LORO" (GLI IMMIGRATI) SI DEVONO ADEGUARE ALLE NOSTRE USANZE E NON VICEVERSA? CHE FA GRIZZO, IL BUONISTA?
PER QUANTO RIGUARDA L'AFFERMAZIONE DI ONGARO CIRCA GLI ATTACCHI PERSONALI...BEH, SI SBAGLIA DI GROSSO. NON C'E' ASSOLUTAMENTE NULLA DI PERSONALE, MA UNA CRITICA POLITICA ALLA MALAPOLITICA DELLA LEGA, PERPETRATA IN PERFETTO STILE "ROMA LADRONA", CON UN VICEPRESIDENTE LEGHISTA CHE INCARICA IL SEGRETARIO LEGHISTA DI CORDENONS, PERCHE', COME AFFERMA ONGARO, UN LEGHISTA SAREBBE IL PROSSIMO CANDIDATO A SINDACO DI CORDENONS PER IL CENTRODESTRA.DELLA SERIE: LASCIATELI PARLARE, SI ROVINANO DA SOLI.
REPLICANDO AI DUBBI DA ME ESPRESSI SULL’INCARICO AFFIDATO AL MAESTRO ONGARO (LEGHISTA) PER UN CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI, IL VICE PRESIDENTE GRIZZO (LEGHISTA) NE ESALTA LE QUALITÀ DI SCRITTORE CONOSCIUTO PER LE SUE PARTICOLARITÀ CULTURALI FRIULANE. BENE, NE SONO CONTENTO. SE AVESSERO AFFIDATO AD ONGARO L’INCARICO DI TENERE UN CORSO DI CULTURA FRIULANA O DI STORIOGRAFIA LOCALE, AVREI SENZA DUBBIO ALCUNO RICONOSCIUTO LE COMPETENZE SPECIFICHE DI ONGARO E SAREI STATO UN ALLIEVO DILIGENTE DI QUEL CORSO. MA QUI SI TRATTA DI ALTRO, SI TRATTA DI INSEGNARE ITALIANO AD ADULTI STRANIERI, ATTIVITÀ PER LA QUALE LE COMPETENZE VANTATE DA GRIZZO (PER ONGARO) NON C’ENTRANO NULLA. E’ COME SE GRIZZO ACCETTASSE DI FARSI OPERARE DI APPENDICITE DA UN TALE SOLO PERCHÉ È UN FAMOSISSIMO INGEGNERE. INOLTRE, NEL REPLICARE ALLE OSSERVAZIONI DELLA MAESTRA LUIGINA PEROSA, CIRCA LA POSSIBILITÀ PER L’ENTE PROVINCIA DI UTILIZZARE GRATUITAMENTE I DOCENTI DEI CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI (DOVE SI INSEGNA DA ANNI ITALIANO AGLI STRANIERI ADULTI), L’INEFFABILE GRIZZO AFFERMA CHE “SONO INESATTE E NON VERITIERE IN QUANTO LA RIORGANIZZAZIONE DEI CENTRI TERRITORIALI PERMANENTI PARTIRÀ CON L'ANNO 2010 -’11…”. SI TRATTA, EVIDENTEMENTE DI UN TERRIBILE AUTOGOL! MA COME, GRIZZO AFFIDA UN INCARICO ESTERNO IL 29 DICEMBRE DEL 2009, SAPENDO CHE 3 GIORNI DOPO, CON IL PASSAGGIO DEI CENTRI FRA LE COMPETENZE DELLA PROVINCIA, AVREBBE POTUTO DISPORRE GRATUITAMENTE DELLA STESSA PRESTAZIONE?

DAL GAZZETTINO DEL 14 GENNAIO - GRIZZO: "...verrà pagato il maestro Ongaro: 2400 euro lordi per 60 ore di registrazione. Una miseria».VORREI OSSERVARE CHE CONSIDERARE 2400 EURO “UNA MISERIA”, COME AFFERMA GRIZZO È, A MIO AVVISO, UN VERO E PROPRIO SCHIAFFO ALLA MISERIA VERA E SAREBBE STATO MEGLIO, DI QUESTI TEMPI, TACERE. 2400 EURO SONO SEMPRE 4 MENSILITÀ DI UN PENSIONATO CON LA MINIMA!INFINE, ENTRANDO NEL MERITO DEL PROGRAMMA (HO VISTO LA PUNTATA DEL 12 GENNAIO), POSSO TRANQUILLAMENTE AFFERMARE, SENZA TEMA DI SMENTITA, DUE COSE:
- LA QUALITÀ DELL’AUDIO ERA PESSIMA PER LA PRESENZA DI UN FORTE RUMORE IN SOTTOFONDO CHE RENDEVA SPESSO INCOMPRENSIBILI LE PAROLE DI ONGARO;
- ONGARO, SECONDO ME, HA SVOLTO UNA LEZIONE DI ITALIANO PER CHI L’ITALIANO LO CONOSCE GIÀ, MA SU QUESTO PREFERIREI SI ESPRIMESSERO I DOCENTI COMPETENTI.

BRUNETTA DURANTE UN APPASSIONATO INTERVENTO CONTRO BAMBOCCIONI E FANNULLONI

SANREMO E SANSILVIO

La giovane Janet De Nardis, ha presentato un brano per Sanremo dal titolo “Tanto paga papi”, una filastrocca in rima baciata il cui testo così recita:
“IL DEBITO CHE SALE, LA DROGA CHE FA MALE, IL FUMO CHE TI UCCIDE, IL MONOPOLIO RIDE, LA SCUOLA L’ABBANDONO, LE TETTE COME DONO, E SENZA PARRUCCHIERE, LO SAI POTREI MORIRE…LE LEGGI IO LE FREGO, NON CREDO PIÙ ALLO STATO, GOVERNO E OPPOSIZIONE, LA BANDA IN COALIZIONE, VELINE IN PARLAMENTO, IL POPOLO È CONTENTO…”
Secondo te, il brano è passato?

giovedì 14 gennaio 2010

LE ANIME BELLE DI ROSARNO di Lidia Ravera (dall'Unità)

I lavoratori stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno abitavano baracche simili a quelle della sterminata periferia di Bombay. Cartoni, copertoni, lamiere ondulate. Bene che vada una branda sfondata. Zero igiene. Buio. Bestie. I lavoratori stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno guadagnavano in media 2 euro l’ora e lavoravano un numero di ore che nessuna legge di nessun paese civile consente. I lavoratori stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno non avevano affetti né conforto. Lavoravano e basta. Tutti maschi, giovani, di pelle nera. I cittadini di Rosarno, che non raccolgono agrumi a Rosarno, erano disturbati dalla vista di quell’esercito di sfruttati silenziosi, rassegnati, forti e soli. C’è da comprenderli: non era un bello spettacolo. Era uno di quegli spettacoli che mettono disagio e vergogna.

Ma alcuni cittadini di Rosarno, di quelli che non raccolgono agrumi, hanno manifestato l’intenzione di scacciare quegli stranieri che raccoglievano agrumi a Rosarno, quasi fosse colpa loro, quasi fossero loro, i reponsabili, gli autori, i registi di quel brutto spettacolo. Erano soltanto gli attori, e recitavano il ruolo per forza, non certo per sfizio. A nessuno piace far pena, meno ancora fare ribrezzo. Alcuni a Rosarno si sono sentiti minacciati da tutto quel dolore, da tutta quella fatica, da tutta quella disperazione, compresse lì, alla periferia della loro ridente cittadina. E che cosa hanno fatto? Li hanno aiutati? No: hanno aperto la caccia. La caccia è pur sempre uno sport, e come gli sport serve a scaricare i nervi. Così, in piazza coi forconi, sono scesi anche diversi nullafacenti annoiati. Quelli che non raccolgono niente, neanche la spazzatura. «Fuori i negri da casa nostra», urlavano. E menavano duro. Ma naturalmente nessuno di loro era razzista. Il razzismo è un’invenzione dei comunisti o di chi ne fa le veci. In Italia, siamo tutti anime belle.

martedì 12 gennaio 2010

A PROPOSITO DEL CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI: CUMPARI E CUMPARIELLI

Lungi da me l’idea di polemizzare con l’amico Kobla, che saluto cordialmente, ricordando la comune militanza nella CGIL, tengo a precisare che le mie critiche non riguardavano l’iniziativa in sé, ma le modalità con cui si era giunti ad affidare l’incarico al maestro Ongaro. Non ho affatto accennato al razzismo e alla xenofobia della Lega (sarebbe scontato), ma semplicemente ad una questione di mala politica leghista, in perfetto stile “Roma ladrona”… cumpari e cumparielli, vice presidente leghista e maestro leghista.
Se prima nutrivo legittimi dubbi sulla trasparenza dell’operazione, adesso, dopo aver letto l’ intervista di Kobla, ne ho la certezza. Infatti le affermazioni di Kobla contraddicono clamorosamente quelle rese dal vicepresidente Grizzo nel presentare il progetto. Uno dei due non dice il vero. A me non interessa stabilire chi mente e chi no, ma ristabilire il rispetto delle regole, della decenza e della legalità. In provincia ci sono decine di insegnanti formati dal Ministero, competenti e con una lunga esperienza nei Centri Territoriali Permanenti (dove si insegna italiano a persone di diverse nazionalità). Questi Centri ora sono di competenza della Provincia, quindi sarebbe stato possibile (e lo è ancora) utilizzare gratuitamente tali qualificate competenze. Le affermazioni che l’insegnante Luigina Perosa ha rilasciato al Gazzettino del 12 gennaio (pag. III) dimostrano, a mio avviso, che i miei dubbi erano legittimi. Le vostre arrampicate sugli specchi e i disperati tentativi di “giustificare” in qualche modo l’operazione, cozzano gli uni contro gli altri. Se Grizzo afferma che non è stata scelta una donna, perché gli stranieri non l’avrebbero accettata come maestra, Kobla, invece, afferma che la scelta è caduta su di un uomo perché, essendo le insegnanti quasi tutte donne, si poneva un problema di “pari opportunità”(sic!). Io non so, a questo punto, se ridere per le assurdità affermate da entrambi, o piangere per la scarsa considerazione che dimostrate nei confronti dell’intelligenza dei cittadini. In ogni caso si conferma la validità del detto: “El tacon l’è pezo del buso”.
Infine, entrando nel merito del programma (ho visto la puntata del 12 gennaio), posso tranquillamente affermare, senza tema di smentita, due cose:
- la qualità dell’audio era pessima per la presenza di un forte rumore in sottofondo che rendeva spesso incomprensibili le parole di Ongaro;
- Ongaro, secondo me, ha svolto una lezione di italiano per chi l’italiano lo conosce già, ma su questo preferirei si esprimessero i docenti competenti.
Per concludere, dico che mi provoca un certo fastidio essere definito dai leghisti “sporco terrone” o “cragnoso napoletano”. Non so se Kobla consideri l’appellativo “Bingo bongo”, che i leghisti “dedicano” agli africani, un complimento.
Cordiali saluti a tutti i miei fratelli africani.

BORTOLOTTI DEVI ANDARE VIA

Bortolotti, devi andare via
La sentenza è stata emessa già
Non potrai chiamare in Romania
Con i schei della comunità.
Ma cosa hai fatto da leghista
Che sbraitavi tanto
Che volevi evadere
Correre
Che fregavi il fisco?
Sei finito ormai!
Devi andare via
Ti frego!
Bortolotti, devi andare via
le ordinanze te le ficchi nel como’
Varda che la colpa è solo tua
Con il cuore in festa esulterò.
Ma cosa è rimasto del leghista
Che gridava al vento,
Che faceva chiudere
I kebab…
…contro il velo
Non lasciarci da solo no…
Devi andare via?
Portati la lega!
Senza te
Gioirei
Senza te
Riderei
Senza te
Realizzerei
tutti i sogni miei
so che senza di te
spererei
senza te
senza te.
Martedì pian piano se ne va
Bortolotti, sei ancora qua?
Non ti ricordi
Correvi come un forsennato
Ti han multato
e i tuoi vani
tentativi di bloccare…
Bortolotti, no!
Devi andare via,
Devi andare via!

QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI

ANDAVO A 100 ALL’ORA
Andavo a cento all'ora
Per provar la Croma mia
Ye ye ye ye
Ye ye ye ye
Andavo a cento all’ora
Per chiamare in Romania
Blen blen blen blen
Blen blen blen blen


E non ho visto il ghisa
Che agitava la paletta
Ye ye ye ye
Ye ye ye ye
E mi appioppiò una multa
Nel bel mezzo della via
Blen blen blen blen
Blen blen blen blen


Ehi ghisa, ti aspetto,
poi ti faccio vede’
son cento e più euro
che io pago per te.
Andavo a cento all’ora
Per tornare a casa mia
Ye ye ye ye
Ye ye ye ye
Andavo a cento all’ora
Per mangiare la brovada
Blen blen blen blen
Blen blen blen blen

Andavo a cento all’ora
Ma ci avevo il crocifisso
Ye ye ye ye
Ye ye ye ye

DAL BLOG DI MARCO TONUS: NAZITALIA

lunedì 11 gennaio 2010

sabato 9 gennaio 2010

SCHEI E RESPONSABILITA', O SOLO SCHEI?

La vicenda sul depuratore che coinvolge in un procedimento penale il Comune di Cordenons ha lasciato le luci della ribalta alla contesa tra l’amministrazione e Claudio Pasqualini, ex dipendente del Municipio. Nel riferire i fatti relativi all’inconveniente occorso al depuratore con la pioggia torrenziale del novembre 2008, il Comune ha indicato Pasqualini quale responsabile della conduzione del depuratore in quel periodo. Dopo le dichiarazioni rilasciate al Gazzettino dallo stesso Pasqualini in merito alla sua posizione nel novembre 2008 («Non ero responsabile dell’ufficio ambiente già dal 1 gennaio 2007»), l’amministrazione fa sapere di aver consegnato l’articolo apparso ieri all’avvocato che difende il Comune di Cordenons nella causa di lavoro intentata da Pasqualini dopo il pensionamento. Inoltre è stato reso noto che, nella riduzione delle posizioni organizzative da 12 a 4 (con cui il Comune ha risparmiato in 3 anni 180 mila euro) è stato coinvolto anche Pasqualini. L’ex dipendente ha chiesto il risarcimento (40 mila euro) per agli incarichi dirigenziali che afferma di aver svolto nonostante gli fosse stata revocata la posizione relativa. «Confessando ora di non aver svolto incarichi dirigenziali – afferma ora l’amministrazione –, Pasqualini si pone in netto contrasto con le affermazioni rese nel ricorso che probabilmente a questo punto perderà, avendo confermato la linea difensiva del Comune».
© riproduzione riservata

venerdì 8 gennaio 2010

I RAPPRESENTANTI DEL PARTITO DELL'AMORE A CORDENONS

L'intervista che segue è stata rilasciata da Romanin PRIMA del lancio del piccolo duomo sulla guancia del grand'uomo. Prima, cioè, che il "Capo" proclamasse il suo il "Partito dell'amore" e, gli altri, "Seminatori di odio". L'incauto Romanin, adesso, si trova collocato fra i secondi. Inoltre l'intervista offre uno spaccato di come si intende la politica da quelle parti: affari, cave, poltrone...
«Un elettorato orfano di guida e progetti politici a fronte di un’amministrazione comunale ODIATA da gran parte dei cordenonesi, anche da chi crede ancora nel centrosinistra». Per Silvano Romanin di “Pensiamoci Cordenons” in paese prevale “lo sfacelo incomprensibile”. Mentre sono cominciati i giochi politici in vista delle prossime comunali del 2011 la lista civica di Pensiamoci pone alcuni interrogativi: chi rappresenta cosa? «con un elettorato delusissimo come centrodestra senza l'Udc sostenitore per convenienza della sinistra, un elettorato moderato di destra che si chiede continuamente dov'è l'opposizione in consiglio e cosa stia facendo per riprendere il Comune». È ancora: «Dopo le elezioni provinciali il Pdl a Cordenons non ha più una rappresentatività territoriale dei quadri di partito. Perché si è lasciato volutamente lo spazio assoluto a Lega e Udc? L’unione di centro tenta di rientrare nella coalizione di centro destra proponendo in maniera forzata Andrea De Col quale candidato Sindaco per il 2011. Non è questa forse una mossa di convenienza dopo che il sindaco Mucignat e la giunta ha negato l'ampliamento della cava di Villa d'Arco? Cercano forse l'aiuto del Pdl barattando una loro possibile candidatura per l'ampliamento della cava?». Romanin conclude: «Se a Cordenons il coordinatore del Pdl sarà Mauro Vagaggini, significa che non c'è interesse a formare un partito serio». SILVANO ROMANIN, LEGHISTA, POI FORZITALIOTA, SI CANDIDO' A SINDACO ALLE ELEZIONI DEL 2006, RACCOGLIENDO L'1% DEI VOTI.

mercoledì 6 gennaio 2010

BERLUSCONI PROMETTE LA RIFORMA FISCALE

Beh, veramente una riforma fiscale l'ha già realizzata. Chi evade e trasferisce all'estero il frutto dell'evasione, violando 2 volte la legge, è premiato con la riduzione dell'aliquota al 5%. Io, lavorando onestamente, pago il 33%. Il Partito dell'Amore afferma che le leggi le fanno per tutti. Bene! Riducete al 5% l'aliquota sui redditi da lavoro e sulle pensioni! No? Allora siete il Partito dell'Amore per gli evasori. Ah, dimenticavo, nell'ultima finanziaria hanno introdotto una TASSA che cancella la gratuità delle cause di lavoro e di previdenza.

IL PARTITO DELL'AMORE AMA L'EVASORE E ODIA IL LAVORATORE!

S.Berlusconi (S. non sta per Silvio, ma per San) aveva promesso la stessa cosa nel 2001 e alla fine le ha ridotte solo per i super ricchi come lui! Dopo 5 anni di governo, solo S.B. e quelli come lui RADDOPPIARONO le ricchezze,mentre il debito pubblico aumentò talmente da provocare un richiamo dall'Europa e la cacciata del "mago" Tremonti dal governo. Sta succedendo esattamente la stessa cosa anche adesso. Ultimissima: Bonaiuti smentisce che S. Berlusconi abbia detto che diminuirà le tasse! Ma perchè, qualcuno forse si era illuso?

martedì 5 gennaio 2010

GLI AMICI E GLI AMICI DEGLI AMICI

Dopo la lettura dell’articolo del Messaggero Veneto del 5/1 in cui si parla del “corso” televisivo (a TPN) di lezioni di italiano affidato dalla Provincia a Mario Ongaro, in cui si legge testualmente e fra virgolette: “Abbiamo fatto una selezione fra più persone - sottolinea il vicepresidente della Provincia, Eligio Grizzo - individuando in Ongaro quella che aveva il maggior impatto dal punto di vista televisivo (sic!). Abbiamo escluso le donne, le persone giovani e quelle con inflessione dialettale, perché altrimenti non sarebbero state percepite come insegnanti da parte della popolazione immigrata”, MI SI SONO DRIZZATE LE ANTENNE!!! Ma come, mi sono ingenuamente chiesto, fra tante persone, guarda caso, viene incaricato dal vicepresidente leghista (e anche consigliere comunale a Cordenons) proprio Mario Ongaro, il segretario della Lega di Cordenons? Tralasciando il fatto che in provincia ci sono numerosi docenti di italiano per stranieri che da molti anni, con professionalità e preparazione adeguata, svolgono proprio quel ruolo, sarebbe interessante sapere:
quali e quanti curricola sono stati esaminati
chi ha inviato i curricola e come ha saputo della selezione
per quale motivo sono state escluse le donne e i giovani
se l'inflessione "folpa" non costituisca motivo di di esclusione.
Nel sito della Provincia, cliccando "Incarichi esterni" si può leggere la determina dell’incarico (Proposta nr. 306 del 29/12/2009 - Determinazione nr. 3146 del 29/12/2009), scoprendo che IN UN SOLO GIORNO (il 29 dicembre!) hanno fatto tutto: proposta e determina; hanno verificato se ci fossero i competenti fra i dipendenti (con e-mail); hanno esaminato i curricola (quando chiesti e da chi? Quando pervenuti?); hanno selezionato quello di Ongaro; hanno avuto un colloquio con Ongaro; hanno recepito l’accettazione e la dichiarazione di non incompatibilità di Ongaro, lo hanno sottoposto ad un provino televisivo e gli hanno affidato l’incarico. E poi, i leghisti, si lamentano che il pubblico NON FUNZIONA!!!
SECONDO ME C’E’ QUALCOSA CHE NON QUADRA. Mi sembra un modo per portare il signor Ongaro all’attenzione dell’opinione pubblica, con lo scopo di lanciarlo verso altri lidi ed altre poltrone.

lunedì 4 gennaio 2010

RIFORMA COSTITUZIONALE DEL PARTITO DELL'AMORE

“COSTITUTIONAL CARD” – LA NUOVA CARTA COSTITUZIONALE

PRINCIPI FONDAMENTALI secondo Brunetta



L’Italia è una Repubblica fallocratica, fondata sul lavoretto delle Veline. La sovranità appartiene al Popolo Della Libertà che la esercita nelle belle forme e senza limiti.

La Repubblica riconosce e garantisce alla bella Velina i diritti inviolabili, sia come single sia nelle trasmissioni TV ove si svolge la sua personalità.

Non tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge; vanno opportunamente considerate le distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine estetico che impediscono il pieno sviluppo di petto e fianchi.

La Repubblica riconosce a tutte le cittadine il diritto ad una terza abbondante e promuove le cure, gli strumenti e la lingerie che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadina ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità, una attività o una funzione che concorra al piacere materiale della società.

La Repubblica, una, nessuna e centomila, riconosce e promuove le libere attività nei bilocali; richiede particolari servizietti a coloro che accedono alle cariche dello Stato; per accedere ai ruoli di ministra o sottosegretaria, invece, è necessario superare brillantemente una prova orale (fellatio sine qua non).

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche e tutti coloro che non parlano l’italiano, cioè il 90% dei cittadini.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, complici. I loro rapporti sono regolati dai Patti di Genuflessione.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge, a patto che riconoscano la superiorità di quella cattolica.

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura televisiva e la ricerca di talenti nello spettacolo. Tutela il paesaggio e la casa del “Grande Fratello”.

L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto dello Zimbabwe. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge incisa su pietra per volontà di Hammurabi. Lo straniero ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, solo se dispone di un reddito superiore ai 100.000 euro. Nel caso di patrimonio superiore al milione di euro, non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati di qualsiasi tipo.

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, a meno che non lo richieda espressamente il Presidente americano.

La bandiera della Repubblica è il tricologico italiano: verde, bianco e nero, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

CORDENONS:CENTRO ANZIANI E MARZIANI

Leggendo la stampa ed ascoltando gli interventi in Consiglio, mi viene il dubbio che i rappresentanti dell’opposizione vengano da Marte. Invece, ad eccezione di De Anna (Dino), sono stati tutti, a vario titolo, rappresentanti anche autorevoli della ex maggioranza di centrodestra (un vicesindaco, due assessori, un Presidente del consiglio, due consiglieri) che ha governato la città per ben due mandati. Durante quel decennio, i marziani (Pdl e Lega) non sono nemmeno riusciti a realizzare i necessari interventi strutturali, lasciando in eredità scuole, palazzo comunale e “A. Moro” in cui piove dentro, un sistema viario da terzo mondo, una città sporca come non mai, il Centro Anziani da ristrutturare.
Evidentemente avevano indirizzato i loro interessi in altri settori, come le cave, i metri cubi e i metri quadri, provocando affari per pochi, danni per tutti e il più gigantesco conflitto di interessi della storia di Cordenons, con la maggioranza che spesso si assottigliava per l’uscita di consiglieri e/o assessori ogni volta che in Consiglio si dibattevano temi caldi come “cave” ed “edilizia”. Intanto, gli stessi marziani (Pdl e Lega) nonostante avessero aumentato tutte le tasse e le tariffe possibili ed immaginabili, tradendo le loro promesse elettorali, e nonostante la vendita delle proprietà comunali per tamponare gli enormi buchi che avevano provocato nel bilancio, hanno lasciato ai cittadini il triste record di secondo comune più indebitato del Friuli ed una grave situazione debitoria (25 milioni di euro) da onorare.
Oggi, quegli stessi marziani (Pdl e Lega) responsabili di tale scempio, ogni tanto strillano per i “ritardi” nella realizzazione di interventi (che loro non hanno nemmeno mai previsto) come quello per il Centro anziani. Intendo rassicurarli. L’intervento si farà. Loro, i marziani (Pdl e Lega), per due mandati non hanno fatto nulla.

Bomba al tribunale di Reggio Calabria, l'ira dei clan per i beni nel mirino

L'attentato è la conseguenza del clima di odio seminato dal Presidente del Consiglio e dal suo codazzo nei confronti della magistratura.
W LA LEGALITA'!
Noi, cittadini onesti e tartassati, siamo il Partito della Legalità.
Quelli che favoriscono gli evasori e i costruttori abusivi fanno parte del Partito dell'illegalità.