martedì 9 marzo 2010

L'EREDITA' DEL CENTRODESTRA DI CORDENONS:
25 MILIONI DI EURO DI DEBITI
Avevano vinto le lezioni promettendo MENO tasse, meno spese, meno Stato… Invece, anche a Cordenons, hanno agito in maniera diametralmente opposta, realizzando PIU' tasse (da 196 a 247 euro a testa), più debiti (da 4 a 21 milioni di euro), più spese (nominando un assessore in più e aumentando il numero dei dirigenti di area). Nel 1996, il debito comunale ammontava a 275 euro per abitante. Nel 2006, dopo 10 anni di centrodestra, il debito per ciascun abitante è passato a 1369 euro, cioè 5 volte tanto! E nonostante avessero aumentato tutto ciò che potevano aumentare (Ici, irpef, Tarsu e tariffe varie) per ridurre i debiti accumulati, ci hanno portati al triste primato di essere il secondo comune più indebitato del Friuli Venezia Giulia. Questo significa che ogni anno i cittadini di Cordenons sono costretti a pagare 2 milioni e mezzo di euro di rata per i debiti accumulati. Eppure i rappresentanti del centrodestra, invece di chiedere scusa ai cittadini, come sarebbe doveroso fra persone civili, non perdono occasione per esaltare la loro gestione. Uno si vanta che siamo solo al 50% delle possibilità di “indebitamento”; l’altro, il capogruppo Pdl in Consiglio, una volta sì e l’altra anche, non fa che esaltare la funzione del “debito” nella loro visione “liberale”. E’ facile, molto facile, vivere di debiti o governare facendo debiti. C’è solo un piccolo problema sfuggito al centrodestra e cioè che i debiti si pagano! Dai loro interventi si comprende benissimo dove vogliano andare a parare: nel caso riuscissero a rimettere le mani sulle casse comunali, sono assicurati più debiti per tutti.
La giunta Mucignat (di cui faccio parte), come promesso in campagna elettorale, sta dimostrando grande attenzione nei confronti delle finanze pubbliche, accendendo mutui solo con copertura parziale o totale, riuscendo così a realizzare le opere programmate senza aumentare il debito pubblico, che pesa come un macigno sullo sviluppo di Cordenons. Tutto il resto è demagogia a buon mercato.


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