giovedì 28 gennaio 2010

IN FRIULI LA LEGA e IL PDL SONO A FAVORE DEL NUCLEARE

Nucleare, stop al governo da Conferenza delle Regioni
La Conferenza delle Regioni ha approvato a maggioranza un parere negativo sul decreto legislativo che, tra l'altro, contiene le norme per l'individuazione dei siti che dovranno ospitare le future centrali nucleari. Lo ha annunciato il vicepresidente della conferenza, Michele Iorio (presidente della regione Molise), al termine della riunione odierna. Hanno votato contro il parere Lombardia, Veneto e Friuli.
Il governo «intende andare avanti sul fronte del nucleare. Il parere negativo, ma non vincolante, della Conferenza delle Regioni sul decreto legislativo per il rientro dell'Italia nel nucleare conferma un atteggiamento pregiudizialmente negativo nel confronto sul futuro energetico del Paese»: questo il commento di Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia. Il sottosegretario sottolinea poi come «il testo approvato dal Governo sia del tutto rispettoso delle prerogative delle Regioni, chiamate ad esprimere un'intesa sulle localizzazioni degli impianti, esattamente come oggi è previsto per tutte le installazioni energetiche di interesse nazionale. Questa previsione potrebbe far venir meno il motivo principale dei ricorsi delle Regioni in Corte Costituzionale».

Saglia rileva che «il processo decisionale tracciato offre, inoltre, le massime garanzie di trasparenza e partecipazione sulle scelte, coinvolgendo non solo Regioni ed enti locali ma anche le popolazioni interessate, sul modello dei Paesi più avanzati». Secondo il sottosegretario dunque «sorprende che il parere negativo coinvolga anche gli strumenti proposti per dare finalmente soluzione al tema dei rifiuti radioattivi, già oggi presenti nel territorio nazionale, con ciò non venendo incontro alle comprensibili esigenze più volte segnalate dai Comuni sedi di impianti e depositi nucleari. L'odierno parere negativo della Conferenza delle Regioni non condiziona il processo di approvazione definitiva delle norme, ora al vaglio delle Commissioni parlamentari».

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