martedì 12 gennaio 2010

A PROPOSITO DEL CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI: CUMPARI E CUMPARIELLI

Lungi da me l’idea di polemizzare con l’amico Kobla, che saluto cordialmente, ricordando la comune militanza nella CGIL, tengo a precisare che le mie critiche non riguardavano l’iniziativa in sé, ma le modalità con cui si era giunti ad affidare l’incarico al maestro Ongaro. Non ho affatto accennato al razzismo e alla xenofobia della Lega (sarebbe scontato), ma semplicemente ad una questione di mala politica leghista, in perfetto stile “Roma ladrona”… cumpari e cumparielli, vice presidente leghista e maestro leghista.
Se prima nutrivo legittimi dubbi sulla trasparenza dell’operazione, adesso, dopo aver letto l’ intervista di Kobla, ne ho la certezza. Infatti le affermazioni di Kobla contraddicono clamorosamente quelle rese dal vicepresidente Grizzo nel presentare il progetto. Uno dei due non dice il vero. A me non interessa stabilire chi mente e chi no, ma ristabilire il rispetto delle regole, della decenza e della legalità. In provincia ci sono decine di insegnanti formati dal Ministero, competenti e con una lunga esperienza nei Centri Territoriali Permanenti (dove si insegna italiano a persone di diverse nazionalità). Questi Centri ora sono di competenza della Provincia, quindi sarebbe stato possibile (e lo è ancora) utilizzare gratuitamente tali qualificate competenze. Le affermazioni che l’insegnante Luigina Perosa ha rilasciato al Gazzettino del 12 gennaio (pag. III) dimostrano, a mio avviso, che i miei dubbi erano legittimi. Le vostre arrampicate sugli specchi e i disperati tentativi di “giustificare” in qualche modo l’operazione, cozzano gli uni contro gli altri. Se Grizzo afferma che non è stata scelta una donna, perché gli stranieri non l’avrebbero accettata come maestra, Kobla, invece, afferma che la scelta è caduta su di un uomo perché, essendo le insegnanti quasi tutte donne, si poneva un problema di “pari opportunità”(sic!). Io non so, a questo punto, se ridere per le assurdità affermate da entrambi, o piangere per la scarsa considerazione che dimostrate nei confronti dell’intelligenza dei cittadini. In ogni caso si conferma la validità del detto: “El tacon l’è pezo del buso”.
Infine, entrando nel merito del programma (ho visto la puntata del 12 gennaio), posso tranquillamente affermare, senza tema di smentita, due cose:
- la qualità dell’audio era pessima per la presenza di un forte rumore in sottofondo che rendeva spesso incomprensibili le parole di Ongaro;
- Ongaro, secondo me, ha svolto una lezione di italiano per chi l’italiano lo conosce già, ma su questo preferirei si esprimessero i docenti competenti.
Per concludere, dico che mi provoca un certo fastidio essere definito dai leghisti “sporco terrone” o “cragnoso napoletano”. Non so se Kobla consideri l’appellativo “Bingo bongo”, che i leghisti “dedicano” agli africani, un complimento.
Cordiali saluti a tutti i miei fratelli africani.

Nessun commento:

Posta un commento